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La rivoluzione industriale dei dispositivi indossabili
Ciò che sembrava fantascienza sta rapidamente diventando realtà: come cambierà la produzione grazie ai dispositivi digitali indossabili? Sul blog di Automation World l’opinione di Luigi De Bernardini.
Negli ultimi mesi si è assistito ad un’accelerazione nella presentazione e disponibilità di “dispositivi indossabili”. Dai Google glasses, ai vari bracciali in grado di monitorare il comportamento fisico dell’individuo fino alle ultime presentazioni di orologi che integrano al loro interno un vasta gamma di funzionalità che li posizionano come dispositivi di monitoraggio, informazione ed interazione allo stesso tempo. Che quello dei “dispositivi indossabili” sia un mercato importante dal punto di vista consumer, con previsione di espansione esponenziale nei prossimi anni, non c’è dubbio, ma lo è anche dal punto di vista industriale?
Michael Hugos, direttore del “Center for Systems Innovation”, scrive in un post sul blog “Enterprise efficiency”:
“Quello che noi ora chiamiamo età dell’informazione è solo una variazione della vecchia età industriale, dal momento che la maggior parte delle aziende stanno ancora utilizzando la tecnologia delle informazioni per migliorare i tradizionali processi industriali, riducendone i costi ed aumentandone la produttività. Tutto ciò va bene, ma non è più sufficiente. La nuova era per cui questo secolo verrà ricordato creerà prodotti completamente nuovi e servizi che consentiranno modi di vivere e lavorare completamente nuovi. Una grande fortuna verrà fatta da coloro che creeranno tali prodotti e servizi”.
Possono veramente i dispositivi indossabili essere parte di tale rivoluzione industriale e trovare una collocazione in ambito manifatturiero tale da modificare le abitudini di gestione delle operations?
A guardare gli investimenti e le reazioni di importanti delle aziende che della gestione dei processi manifatturieri fanno il loro core business si direbbe decisamente di si. Il mercato dei “wearable devices” si attestava attorno ai 750 milioni di dollari nel 2012 ed è previsto crescere fino a 5.8 miliardi di dollari nel 2018. Una crescita imponente che va al di là di quella che può essere considerata un penetrazione di mercato, assomigliando piuttosto ad una rivoluzione di mercato. In ambito manifatturiero l’uso di questi dispositivi, per altro già in fase di sperimentazione in alcuni casi, può effettivamente cambiare molte delle abitudini.
L’articolo completo è disponibile sul sito di Automation World