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Progetto Agile: una chiave per il successo del MES
I progetti MES MOM richiedono una gestione fluida ed in grado di evolvere nel corso del lavoro. La gestione di progetto Agile ha tutti i requisiti per trasformare ogni progetto MES in un successo. Sul blog di Automation World l’opinione di Luigi De Bernardini.
Nonostante negli ultimi anni si sia visto un progressivo proliferare di “prodotti” configurabili per realizzare sistemi MES (Manufacturing Execution Systems) o MOM (Manufacturing Operations Management), un progetto basato su tali prodotti richiede sempre una significativa quantità di attività di progettazione e personalizzazione. Questo dipende dal fatto che il fine principale di un tale sistema è supportare i processi di business su cui sono fondate le operations, colmando il gap tra produzione e gestione strategica, che sono diversi da azienda ad azienda ed estremamente variabili per la necessità dell’azienda stessa di adattarsi a stimoli del mercato in continua evoluzione e cambiamento.
Un progetto MES / MOM ha tipicamente una durata considerevole, con costi importanti e un rischio intrinseco elevato, dal momento che impatta pesantemente (e potenzialmente negativamente) sulle operations e sulla capacità produttiva dell’azienda, soprattutto durante la fase di implementazione e di apprendimento da parte degli utenti.
Per mitigare il rischio e l’impatto economico di questi progetti è necessaria una profonda attenzione al project management ed un ben definito processo di “Software Development Management LifeCycle” (SDLC). Tuttavia i tradizionali approcci di project management difficilmente si adattano alla gestione di progetti MES e MOM a causa della variabilità, che è una delle connotazioni tipiche di un progetto di questo tipo, della quale va assolutamente tenuto conto se si vuole garantire il successo del progetto stesso. Difficilmente nella mia esperienza ho visto progetti terminare con gli stessi User Requirements definiti in fase iniziale e spesso mi è capitato di vedere produzioni ed organizzazioni cambiare anche più volte nel corso della realizzazione del progetto.
Una gestione standard “monolitica” prevederebbe le fasi di:
- General Specification
- Functional Requirements Specification (FRS)
- Detailed Design Specification (DDS)
- System Build
- Testing
- Implementation
- Maintenance
Tra la stesura delle specifiche iniziali ed il momento in cui il cliente inizia a toccare con mano quanto realizzato passa parecchio tempo. Ciò implica che ogni possibile errore di valutazione commesso nelle fasi iniziali abbia un impatto pesante nel momento in cui viene rilevato, poiché esso può influenzare un numero molto elevato di funzionalità, nonché componenti comuni quali la struttura del database su cui il sistema si basa. Inoltre, come detto prima, non è infrequente che le necessità del cliente si modifichino durante la fase realizzata portando ad un sistema non più rispondente alle reali necessità.
Ma la cosa che più spesso mi è capitato di vedere è che il cliente stesso è impreparato a valutare l’impatto che l’adozione di un sistema MES avrà sulle proprie procedure organizzative, pertanto tende a definire gli “User requirements” basandosi sull’esperienza passata. La semplice adozione del sistema porta però, già fin dalle primissime fasi di utilizzo, a modificare la propria organizzazione e la scala delle priorità. Funzionalità che venivano ritenute indispensabili perdono importanza ed altre che non venivano nemmeno considerate diventano molto più che dei “desiderata”.